Il fotovoltaico e le quattro stagioni
Gli impianti fotovoltaici funzionano in relazione a diversi fattori, quali: posizionamento, inclinazione, quantità di moduli, tipologia ma soprattutto in base alla collocazione geografica e alle condizioni meteorologiche.
I pannelli si attivano per la produzione di energia attraverso l’irraggiamento del sole ma, in caso di mal tempo, come funzionano?
È vero che gli impianti fotovoltaici funzionano meglio durante le giornate soleggiate, raggiungendo il massimo della produttività quando la temperatura delle celle fotovoltaiche resta al di sotto dei 25 gradi, ma il loro andamento è garantito anche durante condizioni climatiche avverse. Infatti, i pannelli fotovoltaici sono in grado di produrre una certa percentuale di energia anche in condizioni di nuvolosità, forti raffiche di vento e temperature estremamente basse o elevate.
Tale affermazione è confermata dal fatto che, anche in caso di cielo coperto, la resa dei moduli può arrivare fino al 25%.
Il calo di produttività registrato è influenzato da diverse variabili, quali:
- Neve, perché in caso di posa sui pannelli fotovoltaici questa scherma e interrompe la ricezione delle irradiazioni;
- Nebbia e nuvole, perché più densi sono questi fenomeni atmosferici e più fungeranno da barriera;
- Il modello del pannello, in relazione all’efficienza e alla generazione;
- Ottimizzatori di potenza, se allacciati o meno all’impianto fotovoltaico posso influire sulla resa finale.
Infine, è necessario sottolineare che, nonostante le condizioni meteorologiche avverse, le giornate nuvolose riducono il rischio di surriscaldamento dell’impianto fotovoltaico e questo può essere un vantaggio in termini di durata, che oscilla tra i 25 e i 30 anni.